Trattasi di quel fantomatico consiglio o congrega dei 13, “martinisti neri” o “superiori incogniti” già ben oltre le 99 massoniche gradazioni templari e rosa-crociane (1), i cui incontri si è soliti credere avvengano anche su una frequenza astrale, di cui tanto per renderne un'idea autorevoli personalità come il Guénon e il Nietzsche, molto addentro a questo genere di trattazioni, per il tramite di questi circuiti, sul finire del loro percorso di vita è seriamente probabile che ne siano stati come ipnotizzati.
[(1) Potrebbero equivalere a quell’UR fascismo citato una volta da U. Eco, che non è tanto riconducibile al fascismo politico che conosciamo, sebbene questi di riflesso ne possa aver colto alcuni aspetti]
Sono quei Popoli del Mare, di razza Cro-Magnon, uomini barbuti dalla pelle bianca e dai capelli biondo-rossicci, talvolta in combutta, talvolta in opportuna co-gestione con altre razze più scure, popoli che avrebbero dovuto preservare degli antichi saperi ma che, scordandone di questi l’originario afflato, li utilizzarono poi con vincolante interesse, e provocando non pochi danni.
Sono anzitutto i Pelasgi, i primi atlantidei dalle terre accadiche discesi fino allo Jutland, la prima Atlantide (2), e con essi i Sumeri, gli Sciti Reali, fino agli Hyksos, che andarono quindi, e in parte, a mescolarsi in Egitto con delle razze più scure, schiatte atlantidee di cui poi gli Shardana (3) ne divennero i più influenti rappresentanti.
[(2) Jutland, l'attuale Danimarca, che diede il nome al casato dei Rothschild, anch’essi discesi da quelle zone]
[(3) Shar-Dan-a/Tribù-di-Dan/Campi-Dan-o/Dan-ubio/Tuatha-Dé-Dan-aan/Dan-imarca]
Questi liberatori del "mezzosangue" Mosè, spesso mercenari al servizio di un regno o città-Stato contro una loro stessa fazione in un altro regno o città-Stato, dalla Sardegna (4) divennero anche Fenici, Filistei, Achei (Dori) Troiani (Teucri) Libu, Lukka, Illiri, Sabini (5) Siculi, Celti (Dan-una) Gutei (Goti), spodestando e manipolando le genti autoctone dei territori conquistati, nello specifico in Sardegna gli Ichnusitani o Cinei (anch'essi Cro-Magnon) che quasi costretti ad andarsene si stabilirono poi nell’attuale Creta e nel Centro Italia, dando vita alla civiltà minoica e alla schiatta degli Etruschi.
[(4) A seguito dell’ennesimo diluvio/scioglimento dei ghiacci e sede, con l'attuale Sicilia, delle famigerate “Colonne d’Ercole” - Stretto di Messina, Isole Eolie, Isola di San Pietro e Stretto dell'Asinara - anche per Platone la Sardegna è la seconda Atlantide]
[(5) Piceni, Villanoviani, Latini, Volsci, Sanniti, Iapigi, Ernici]
Fautori della civiltà nuragica che portarono dalle terre accadiche di UR/NUR (6) degli Shardana il rosso purpureo è il loro colore-simbolo (7) sostanzialmente dovuto a una specifica conformazione somatica (barbe e capelli biondo-rossicci) e da mercenari ed esperti navigatori quali erano, il loro mare non poteva dunque che chiamarsi Rosso: dall’attuale Tirreno ciò lo divenne definitivamente quando si ristabilirono tra l’Egitto, il Libano e la Palestina.
[(6) Ur-as/Ur-i/Nur-allao/Nur-ri/Nur-aminis/Nur-achi/Nur-agus/Nur-aghe]
[(7) Da Sardan “il rosso”, figlio d'Ercole]
Difatti originariamente il Mar Rosso, o “mare bruciato”, era il Mar Tirreno.
Quel rosso purpureo lo ritroviamo anche tra i Romani e tra le tuniche cardinalizie, e potremmo anche considerare tali guerrieri-faccendieri alla stregua di Gesuiti ante-litteram.
Ciò detto, non che si voglia vantare gli Shardana, indubbiamente la loro piratesca scaltrezza, nei millenni, può aver suscitato, e ancora può suscitare, un certo fascino, sia pure del male.
Difatti non è affatto improbabile che per i loro metodi di preservazione di una conoscenza primordiale, siano giunti, gioco-forza e per questioni strettamente contingenti, ad ambiti teistici o di “elevata” contro-iniziazione, per via del fatto di “aver dovuto scegliere” - o non avendo avuto altra scelta - e quando oltretutto dell'iniziazione essendo stati i principali precursori.
[(1) Potrebbero equivalere a quell’UR fascismo citato una volta da U. Eco, che non è tanto riconducibile al fascismo politico che conosciamo, sebbene questi di riflesso ne possa aver colto alcuni aspetti]
Sono quei Popoli del Mare, di razza Cro-Magnon, uomini barbuti dalla pelle bianca e dai capelli biondo-rossicci, talvolta in combutta, talvolta in opportuna co-gestione con altre razze più scure, popoli che avrebbero dovuto preservare degli antichi saperi ma che, scordandone di questi l’originario afflato, li utilizzarono poi con vincolante interesse, e provocando non pochi danni.
Sono anzitutto i Pelasgi, i primi atlantidei dalle terre accadiche discesi fino allo Jutland, la prima Atlantide (2), e con essi i Sumeri, gli Sciti Reali, fino agli Hyksos, che andarono quindi, e in parte, a mescolarsi in Egitto con delle razze più scure, schiatte atlantidee di cui poi gli Shardana (3) ne divennero i più influenti rappresentanti.
[(2) Jutland, l'attuale Danimarca, che diede il nome al casato dei Rothschild, anch’essi discesi da quelle zone]
[(3) Shar-Dan-a/Tribù-di-Dan/Campi-Dan-o/Dan-ubio/Tuatha-Dé-Dan-aan/Dan-imarca]
Questi liberatori del "mezzosangue" Mosè, spesso mercenari al servizio di un regno o città-Stato contro una loro stessa fazione in un altro regno o città-Stato, dalla Sardegna (4) divennero anche Fenici, Filistei, Achei (Dori) Troiani (Teucri) Libu, Lukka, Illiri, Sabini (5) Siculi, Celti (Dan-una) Gutei (Goti), spodestando e manipolando le genti autoctone dei territori conquistati, nello specifico in Sardegna gli Ichnusitani o Cinei (anch'essi Cro-Magnon) che quasi costretti ad andarsene si stabilirono poi nell’attuale Creta e nel Centro Italia, dando vita alla civiltà minoica e alla schiatta degli Etruschi.
[(4) A seguito dell’ennesimo diluvio/scioglimento dei ghiacci e sede, con l'attuale Sicilia, delle famigerate “Colonne d’Ercole” - Stretto di Messina, Isole Eolie, Isola di San Pietro e Stretto dell'Asinara - anche per Platone la Sardegna è la seconda Atlantide]
[(5) Piceni, Villanoviani, Latini, Volsci, Sanniti, Iapigi, Ernici]
Fautori della civiltà nuragica che portarono dalle terre accadiche di UR/NUR (6) degli Shardana il rosso purpureo è il loro colore-simbolo (7) sostanzialmente dovuto a una specifica conformazione somatica (barbe e capelli biondo-rossicci) e da mercenari ed esperti navigatori quali erano, il loro mare non poteva dunque che chiamarsi Rosso: dall’attuale Tirreno ciò lo divenne definitivamente quando si ristabilirono tra l’Egitto, il Libano e la Palestina.
[(6) Ur-as/Ur-i/Nur-allao/Nur-ri/Nur-aminis/Nur-achi/Nur-agus/Nur-aghe]
[(7) Da Sardan “il rosso”, figlio d'Ercole]
Difatti originariamente il Mar Rosso, o “mare bruciato”, era il Mar Tirreno.
Quel rosso purpureo lo ritroviamo anche tra i Romani e tra le tuniche cardinalizie, e potremmo anche considerare tali guerrieri-faccendieri alla stregua di Gesuiti ante-litteram.
Ciò detto, non che si voglia vantare gli Shardana, indubbiamente la loro piratesca scaltrezza, nei millenni, può aver suscitato, e ancora può suscitare, un certo fascino, sia pure del male.
Difatti non è affatto improbabile che per i loro metodi di preservazione di una conoscenza primordiale, siano giunti, gioco-forza e per questioni strettamente contingenti, ad ambiti teistici o di “elevata” contro-iniziazione, per via del fatto di “aver dovuto scegliere” - o non avendo avuto altra scelta - e quando oltretutto dell'iniziazione essendo stati i principali precursori.
Personalmente resto sempre dell'avviso che da parte di queste schiere millenarie atlantidee, ora ariano-sioniste, ora indoeuropee, attualmente vi sia come un’ostinata volontà di ritorno alle origini, i cui “mezzosangue” semiti o altro (talvolta arabi, talvolta ebrei), siano di tanto in tanto - vicendevolmente a favore o contro - utili alla causa.