Oltre a un fattore banalmente linguistico (come terminologia) se antisemitismo somatico o spirituale vi deve essere (dunque razziale) questo lo si potrà far risalire anzitutto alle stirpi cainite da una parte (di cui il mito ci narra come Caino non dovesse essere vendicato, ma perseguito in termini di giustizia eterna) e a quelle adamite dall’altra (comunque a immagine e somiglianza di quelle cainite). Questo perché le deità cainite si innamorarono, “copularono”, sostanzialmente, con le Figlie della Terra adamite. Esotericamente parlando, all’interno del giudaismo, per alcuni aspetti la differenza fra queste stirpi la si può riscontrare come tra gli aschenaziti e i sefarditi, ma non certo, e dunque, tra l’eretico social-progressismo ebraico distaccatosi dalla sua tradizione, e l’esoterismo nazionalsocialista (crismi e retaggi sono gli stessi - gnosticismo, templarismo, rosacrocianesimo - ovvero di eguale provenienza cainita, salvo per una differenza riguardante gli aspetti runico-nordici, nel successivo tentativo nazionalsocialista di “concorrere culturalmente e territorialmente” per il dominio del pianeta). Poi il Cristo in quanto Cristo e non necessariamente come Joshua Ben Joseph, a un certo punto della storia discese per mettere pace fra queste due stirpi, ma fu sacrificato dagli stessi corrispettivi Cainiti/Aschenaziti, che più di recente potremmo dunque considerare come social-progressisti ebraici o nazionalsocialisti tedeschi: quest’ultimi (i nazionalsocialisti tedeschi) come detto poi in combutta con gli stessi social-progressisti ebraici per questioni di dominio del pianeta - e con gli stessi social-progressisti ebraici (o anche Illuminati) che accortisi di ciò li sconfissero. Se da un punto di vista strettamente antisemita vi deve essere una volontà di non mescolanza razziale, ci si dovrà anzitutto riferire (e unicamente direi) a un richiamo d’origine fra stirpi cainite e stirpi adamite. Entrambe le stirpi comunque, come in alcune fasi storiche all’occorrenza hanno fatto, si potrebbero sempre servire l’una dell’altra. Ma risulterà chiaro che tutto ciò è accaduto all’interno di un architrave giudaico-ebraicizzante - riguardo dunque certo social-progressismo ebraico e certo nazionalsocialismo. Tutto questo poi rende chiara la distinzione fra un ebraismo social-progressista piramidale (poi infiltratosi massonicamente) quindi un ebraismo d’élite (grossomodo cainita e come detto per alcuni aspetti aschenazita) e un altro ortodosso o eterodosso-tradizionalista (adamita, sefardita, quindi tradizionalista o finanche cristiano). Dunque condannare drasticamente entrambi i fronti, senza alcuna differenza, in linea di principio dovrebbe quanto meno equivalere a soccombere o a sconfitta certa.
In quella che temporalmente potremmo comunque considerare come modernità (intendendo la sua cronologia a partire dai dettami di un Bruno D’Ausser Berrau) l’azione di portare direttamente il fenomeno dell’esoterismo in politica, checché se ne pensi, lo si deve senza dubbio al nazionalsocialismo tedesco.
Con il nazionalsocialismo tedesco abbiamo il chiaro tentativo di drastica sostituzione di ogni restante esoterismo - composto da società segrete e circuiti massonici - in uno solo, quello nazionalsocialista appunto.
Tutto ciò non soltanto per una questione esoterica, ma anche e dunque per questioni circostanziali, ovvero di predominio (finanche territoriale, quindi nel caso specifico, mondiale) di un sistema costitutivo/strutturale (nonché politico/ideologico) nei confronti di un altro, in modo da ottenerne una dottrina organica completa.
E tutto ciò ovviamente, finché la Germania non perse la guerra.
Parliamo, da parte del nazionalsocialismo - e di tutti quei fascismi dell’epoca ad esso legati - di una chiara avversione, e fin da una concezione originaria dell’umanità, nei confronti delle cosiddette plutocrazie.
Sebbene, a tutto dire, la sua tradizione occulto/esoterica - da intendersi dunque, e comunque, all’interno della tradizione occulto/esoterica classica - non se ne discostasse poi così tanto: trattandosi al più di gnosticismo templare e rosacrociano, insito altresì in quelle occulte conventicole - seppur contrassegnate fra loro da alcune lievi differenze - di politico plutocratico riferimento.
A eccezione forse (e soltanto) di un esoterismo runico-nordico (in concorrenza a quello giudaico) e di alcuni settori della teosofia e ariosofia, a cui comunque non ci giurerei non ci fosse già l’eretico zampino giudaico (anzitutto esotericamente inteso) e quando soprattutto per parte britannica (basterebbe riferirsi al doppio testo guénoniano sulla teosofia “Il teosofismo”).
Si mescolano qui questioni politico-imperiali dell’epoca, in cui si cercò, attraverso i suddetti settori occulto/esoterici, di colpire l’imperialismo tedesco (smembramento dell’impero ottomano e rivoluzione bolscevica) ché in questo caso comunque, ne andrebbe anzitutto e senza dubbio fatto un chiarimento, sulle differenze che intercorrono (e tuttora) fra eterodossia o ortodossia ebraica (di qui anche l’analogia tradizionale fra cabala ebraica e cabala iperborea) e “illuminismo” (a partire dagli Illuminati di Baviera) o anche eresia giudaica (Sabbatiano/Frankisti o “social-progressismo” ebraico distaccatosi dalla sua tradizione).
Tale “social-progressismo” ebraico - in concomitanza dunque con certo illuminismo bavaresco - fu anche il motivo principale del perché in Italia furono introdotte “sistematicamente” e “strutturalmente” (e non tanto per razzismo somatico o spirituale) le leggi razziali (non quindi necessariamente per la dovuta alleanza con la Germania) proprio perché tale corrente progressista, anche in vista delle rivoluzioni e guerre già emerse fino a quel momento in Europa, all’interno di quel circuito giudaico/ebraicizzante, comandava, per così dire, andava per la maggiore (con ciò non si vuole giustificare alcunché).
Ma per riprendere l’ambito inerente alla dottrina dell’esoterismo nazionalsocialista, stranamente anche dalla sua più importante società segreta, la Thule Gesellschaft, oltre al suo precursore o ideatore principale, Felix Nieder, in quello che fu poi il suo maggior referente, Rudolf Glauer, divenuto poi per adozione barone Rudolf Von Sebottendorff, si potrebbe parlare di allontanamento, se non di annichilimento di quest’ultimo, da parte dei nazionalsocialisti (nazionalsocialisti che a cominciare da A. Hitler in non pochi provenivano dalla medesima società) e questo perché principalmente, la dottrina stessa di quella società era stata fin dalla sua nascita in odor di social-progressismo giudaico/ebraicizzante, se non di illuminismo bavaresco - di cui comunque lo stesso A. Hitler ne apprese e ne sfruttò i connotati di fondo.
Potremmo riferirci qui a forme energetiche di suggestione, ma anche, d’altra parte, di trasformazione del negativo o del mistificato, proprio perché riguardanti ambiti esercitanti nella maggior parte dei casi forme di Magia Nera, per quanto da questo punto di vista la dottrina, in sé - in quanto a gnosticismo - possa dunque contenere delle finalizzanti differenze di fondo.
In tal senso ci si potrebbe riferire ai testi di colui che credo sia stato in assoluto il maggior divulgatore della dottrina occulto/esoterica nazionalsocialista, il cileno Miguel Serrano, che in non moltissimi libri (ma dallo spessore piuttosto consistente) ne ha messo nero su bianco i principali contenuti.
Su tale dottrina quindi, avendone accennato gli insiti aspetti runico-nordici, in questo, come detto, ne subentrò una sorta di competizione culturale tra mondo ario-tedesco/indoeuropeo e mondo giudaico, per quanto su alcuni aspetti, e quando e soprattutto occulto/esoterici, i due mondi, tradizionalmente e per analogia, li si potesse anche considerare in simbiosi.
Con il nazionalsocialismo tedesco abbiamo il chiaro tentativo di drastica sostituzione di ogni restante esoterismo - composto da società segrete e circuiti massonici - in uno solo, quello nazionalsocialista appunto.
Tutto ciò non soltanto per una questione esoterica, ma anche e dunque per questioni circostanziali, ovvero di predominio (finanche territoriale, quindi nel caso specifico, mondiale) di un sistema costitutivo/strutturale (nonché politico/ideologico) nei confronti di un altro, in modo da ottenerne una dottrina organica completa.
E tutto ciò ovviamente, finché la Germania non perse la guerra.
Parliamo, da parte del nazionalsocialismo - e di tutti quei fascismi dell’epoca ad esso legati - di una chiara avversione, e fin da una concezione originaria dell’umanità, nei confronti delle cosiddette plutocrazie.
Sebbene, a tutto dire, la sua tradizione occulto/esoterica - da intendersi dunque, e comunque, all’interno della tradizione occulto/esoterica classica - non se ne discostasse poi così tanto: trattandosi al più di gnosticismo templare e rosacrociano, insito altresì in quelle occulte conventicole - seppur contrassegnate fra loro da alcune lievi differenze - di politico plutocratico riferimento.
A eccezione forse (e soltanto) di un esoterismo runico-nordico (in concorrenza a quello giudaico) e di alcuni settori della teosofia e ariosofia, a cui comunque non ci giurerei non ci fosse già l’eretico zampino giudaico (anzitutto esotericamente inteso) e quando soprattutto per parte britannica (basterebbe riferirsi al doppio testo guénoniano sulla teosofia “Il teosofismo”).
Si mescolano qui questioni politico-imperiali dell’epoca, in cui si cercò, attraverso i suddetti settori occulto/esoterici, di colpire l’imperialismo tedesco (smembramento dell’impero ottomano e rivoluzione bolscevica) ché in questo caso comunque, ne andrebbe anzitutto e senza dubbio fatto un chiarimento, sulle differenze che intercorrono (e tuttora) fra eterodossia o ortodossia ebraica (di qui anche l’analogia tradizionale fra cabala ebraica e cabala iperborea) e “illuminismo” (a partire dagli Illuminati di Baviera) o anche eresia giudaica (Sabbatiano/Frankisti o “social-progressismo” ebraico distaccatosi dalla sua tradizione).
Tale “social-progressismo” ebraico - in concomitanza dunque con certo illuminismo bavaresco - fu anche il motivo principale del perché in Italia furono introdotte “sistematicamente” e “strutturalmente” (e non tanto per razzismo somatico o spirituale) le leggi razziali (non quindi necessariamente per la dovuta alleanza con la Germania) proprio perché tale corrente progressista, anche in vista delle rivoluzioni e guerre già emerse fino a quel momento in Europa, all’interno di quel circuito giudaico/ebraicizzante, comandava, per così dire, andava per la maggiore (con ciò non si vuole giustificare alcunché).
Ma per riprendere l’ambito inerente alla dottrina dell’esoterismo nazionalsocialista, stranamente anche dalla sua più importante società segreta, la Thule Gesellschaft, oltre al suo precursore o ideatore principale, Felix Nieder, in quello che fu poi il suo maggior referente, Rudolf Glauer, divenuto poi per adozione barone Rudolf Von Sebottendorff, si potrebbe parlare di allontanamento, se non di annichilimento di quest’ultimo, da parte dei nazionalsocialisti (nazionalsocialisti che a cominciare da A. Hitler in non pochi provenivano dalla medesima società) e questo perché principalmente, la dottrina stessa di quella società era stata fin dalla sua nascita in odor di social-progressismo giudaico/ebraicizzante, se non di illuminismo bavaresco - di cui comunque lo stesso A. Hitler ne apprese e ne sfruttò i connotati di fondo.
Potremmo riferirci qui a forme energetiche di suggestione, ma anche, d’altra parte, di trasformazione del negativo o del mistificato, proprio perché riguardanti ambiti esercitanti nella maggior parte dei casi forme di Magia Nera, per quanto da questo punto di vista la dottrina, in sé - in quanto a gnosticismo - possa dunque contenere delle finalizzanti differenze di fondo.
In tal senso ci si potrebbe riferire ai testi di colui che credo sia stato in assoluto il maggior divulgatore della dottrina occulto/esoterica nazionalsocialista, il cileno Miguel Serrano, che in non moltissimi libri (ma dallo spessore piuttosto consistente) ne ha messo nero su bianco i principali contenuti.
Su tale dottrina quindi, avendone accennato gli insiti aspetti runico-nordici, in questo, come detto, ne subentrò una sorta di competizione culturale tra mondo ario-tedesco/indoeuropeo e mondo giudaico, per quanto su alcuni aspetti, e quando e soprattutto occulto/esoterici, i due mondi, tradizionalmente e per analogia, li si potesse anche considerare in simbiosi.
Più complessa è la questione quando si affronta il tema del rosacrocianesimo o del templarismo.
Tutto parte dalle intenzioni, come finalità esoterico/esecutive o anche come fasi liberatorie/naturali poste in essere, e mal/intenzioni nel senso massivo, programmatico, se non perfino organico, dunque separatore, che sarebbe ciò inerente alle legioni di Satana.
Ovvero, per stare a un Serrano, il Lucifero come Stella Mattutina e Stella della Sera - come si potrà facilmente notare anche da un mio precedente scritto su Maria De Naglowska (link) - da un circuito naturale irrimediabilmente già in atto (che si rifà a partire dalla peccaminosa, per così dire, corruzione narrata dal rosacrocianesimo tra le stirpi riconducibili a Caino da una parte, e Adamo/Set dall’altra, quindi tra la schiera degli Elohim e quella di Jahvé, classificate differentemente e rispettivamente per Magia e Conoscenza, e in cui vi fu la caduta degli Dei o Semidei intenti a "copulare" con il fronte opposto delle Figlie della Terra) è inteso [Lucifero] non tanto come dannato o avversario, quanto come indice, in ognuno, di superamento e di liberazione a tutto ciò, archetipo che in fondo, come velato o metaforico procedimento naturale, è alla base funzionale di qualsivoglia ortodossia religiosa (e come rito pubblico) per quanto in essa è spesso separato e considerato in "assoluto", corrispondendo presumibilmente alla vicendevole trappola dualistica tra l’ortodossia pubblica stessa e le forme più blasfeme di satanismo.